La Grande Guerra 1914-1918

 

 

I MEMORIALI DELLA GRANDE GUERRA

VISITE VIRTUALI - ELENCO DEI MEMORIALI

 

SACRARIO MILITARE ITALIANO DI REDIPUGLIA

Fogliano, Redipuglia (GO)

Fogliano Redipuglia è un comune di 2.813 abitanti della provincia di Gorizia. Questo comune deve principalmente la sua notorietà agli eventi bellici durante la prima guerra mondiale ed al sacrario dedicato ai caduti.

Redipuglia, dallo sloveno "sredij polije" ovvero terra di mezzo" è il più grande Sacrario Militare Italiano e venne realizzato su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni.

La visita al Sacrario di Redipuglia è una delle esperienze più forti che un appassionato di storia militare del nostro Paese possa mai fare. Si rimane sbalorditi di fronte alla maestosità di quest'opera e attoniti dal numero dei caduti qui sepolti, e piacevolmente sorpresi nel vedere quanti italiani ogni giorno giungano qui a rendere omaggio ai nostri morti. Il Sacrario è ben visibile già dall'autostrada, ma solo quando si è vicini ci si rende conto di quanto sia imponente; sorge sulle pendici di uno dei monti teatro degli scontri più accesi della Prima Guerra Mondiale.

Inaugurato nel 1938, custodisce le salme di 100.000 caduti della Grande Guerra. L'opera, realizzata sulle pendici del Monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande Guerra, si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba del Duca d'Aosta, Comandante della III Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali.

Seguono disposte su ventidue gradoni le salme dei 39.857 caduti identificati. Nell'ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330 Caduti Ignoti.

Il grande mausoleo venne realizzato di fronte al primo Cimitero di Guerra dell III Armata sul Colle Sant'Elia che oggi è una sorta di museo all'aperto noto come Parco della Rimembranza. Lungo il viale adornato da alti cipressi, segnano il cammino cippi in pietra carsica con riproduzioni dei cimeli e delle epigrafi che adornavano le tombe del primo sacrario.

Noi abbiamo un dovere morale da adempiere: non dimenticare, non dimenticare mai ciascuno di questa moltitudine di ragazzi e di uomini la cui vita si è spezzata un giorno di tanti anni fa. Ricordare il loro sacrificio, le incredibili condizioni in cui si trovarono ad operare, il terrore dell’assalto sotto il fuoco nemico, gli stati d’animo che soldati poeti, come Ungaretti, ci hanno lasciato con versi indimenticabili: “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie…”, in cui si esaltavano anche lo spirito di fraternità e di solidarietà, ancora scolpito in migliaia di graffiti rimasti come testimonianza tra trincee, camminamenti e doline.

Agli uomini dell’inizio di questo nuovo millennio, un invito alla generosità per servire al meglio la loro patria, illuminati dall’esempio di questo sterminato santuario di eroi, ai quali venne chiesto molto di più di quello che oggi loro si chiede, ma che con coraggio, umiltà e senso del dovere risposero tutti “presente”.

Approfondimenti:
Proloco Redipuglia

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