La Grande Guerra 1914-1918

 

 

APPROFONDIMENTI

L'INTERVENTO IN GUERRA DEGLI STATI UNITI
(di Massimiliano Italiano)

Il Presidente Americano Woodrow WilsonAll'inizio della guerra, il presidente Wilson aveva proclamato la totale neutralità degli Stati Uniti. Il non intervento americano doveva riguardare ogni possibile implicazione con i paesi belligeranti, evitando qualunque tipo di presa di posizione in favore o contro ciascuno dei blocchi contrapposti. Nel suo discorso alla nazione del 19 agosto 1914 aveva raccomandato ad ogni singolo cittadino di non manifestare pubblicamente alcuna preferenza politica per nessuno degli schieramenti.

Anche le banche erano state ammonite a non concedere arbitrarie facilitazioni finanziarie. La società americana era profondamente divisa: nelle regioni più a est, dove maggiore era la presenza degli ex emigranti inglesi, vi era una maggiore simpatia per l'Intesa; nelle regioni centrali, invece, gli immigrati olandesi e tedeschi parteggiavano per gli imperi centrali.

Il prolungarsi della guerra in Europa aveva costretto i paesi dell'Intesa a chiedere agli esportatori americani una sempre maggiore quantità di materiali, di armi e di derrate alimentari. L'acquisto di questi beni richiedeva, però, una adeguata disponibilità finanziaria che i paesi importatori non avevano. Il presidente americano, per salvaguardare gli interessi economici nazionali, fu costretto ad autorizzare le banche a concedere i dovuti prestiti.

Gli Stati Uniti da semplici esportatori divennero così anche finanziatori, alimentando un irreversibile legame con i paesi europei. Con la crescita esponenziale del commercio verso l'Europa, aumentò di conseguenza l'interesse americano a salvaguardare la libertà dei mari e la sicurezza delle rotte commerciali. Il presidente Wilson aveva contestato agli stessi paesi dell'Intesa il “diritto di visita”, ovvero il diritto di ispezionare le navi mercantili per impedire il traffico di merci verso gli imperi centrali (blocco continentale).

L'affondamento del Lusitania e dell'Arabic, poi, preoccupò gli armatori americani, che temevano una escalation della guerra sottomarina. La promessa tedesca di sospendere le scorrerie nell'atlantico, dopo la minaccia di una rottura diplomatica da parte americana, aveva portato una nuova ventata di speranza per la conservazione della pace.

Ancora nel novembre del 1916, al momento della sua seconda elezione, Wilson conservava il convincimento di tenere gli Stati Uniti fuori dalla Guerra. L'affondamento dei mercantili lungo le coste inglesi e francesi divenne comunque sempre più frequente e i danni subiti dagli esportatori americani sempre più ingenti. Le esportazioni destinate alla Gran Bretagna e Francia costituivano ormai i 2/3 di tutto il commercio americano.

Non sorprende, perciò, che la risposta statunitense alla dichiarazione dello Stato Maggiore tedesco sull'estensione della guerra sottomarina, fosse quanto mai decisa e risolutiva: la difesa in armi dei convogli americani. La difesa dei convogli non fu tuttavia l'unico motivo che indusse gli Stati Uniti ad entrare nel conflitto. Secondo quanto sostenuto dall'opposizione, i veri motivi che indussero gli americani ad entrare in guerra vanno invece ricercati tra i grandi interessi finanziari, ormai in stretto legame con i paesi dell'Intesa.

La vittoria della Germania avrebbe infatti compromesso il rientro dei crediti. Per questo i banchieri avrebbero finanziato un grande movimento di opinione per esercitare pressione sul Governo. La morte di molti civili nel corso dei ripetuti affondamenti aveva indispettito l'opinione pubblica americana, più disposta ora a prendere una posizione nazionalista.

Soldato di colore U.S.A.La sospensione dei commerci con l'Europa avrebbe portato ad una danno economico incalcolabile per le famiglie americane. Molti armatori, per paura dei sommergibili, non prendevano più il largo con le proprie navi perdendo la clientela. Per rassicurare gli armatori, il presidente Wilson chiese al Congresso di autorizzare l'armamento dei mercantili per difendersi contro gli attacchi tedeschi. Rimaneva inteso che l'affondamento di un mercantile americano, così come era stato sottoscritto nell'ultimatum inviato a Berlino subito dopo la dichiarazione dello Stato Maggiore tedesco sulla guerra totale, avrebbe comportato l'entrata in guerra degli Stati Uniti. Così, quando il 19 marzo venne affondato il Vigilantia con tutto il suo equipaggio, non fu difficile per il Presidente americano ottenere l'approvazione da parte del Congresso per una partecipazione diretta nel conflitto. Era il 2 aprile del 1917. L'approvazione del Congresso americano non faceva degli Stati Uniti un altro alleato dell'Intesa ma un semplice componente esterno.

Gli USA entravano in guerra come “associati”, liberi cioè di decidere del loro futuro politico e soprattutto conservando il diritto di ritirarsi dalla guerra.

Il peso americano.

La partecipazione militare americana in Europa fu graduale. Il peso della macchina bellica americana, almeno da un punto di vista terrestre, si fece sentire in misura più decisiva solo durante l'ultima offensiva dell'Intesa. Manifesto di reclutamento U.S.A.

Secondo le previsioni, l'invio e l'organizzazione del corpo di spedizione in Europa doveva avvenire su più scaglioni, suddivisi in un tempo minimo tra i 12 e i 15 mesi. Questo tempo era necessario per organizzare il reclutamento, formare con un breve addestramento i soldati, organizzare le unità e spedirle in Francia. Un effetto più immediato si ebbe invece a livello navale.

I mercantili armati e le navi scorta costituirono una seria minaccia per i sommergibili tedeschi che cominciarono a subire gravi perdite. Per la sola scorta delle unit à inglesi vennero messi a disposizione 35 cacciatorpedinieri. Per giunta, la protezione americana convinse anche le altre nazioni del Sud America a riprendere il traffico delle merci, mettendo a disposizione dell'Intesa un considerevole numero di imbarcazioni per il trasporto dei rifornimenti.

Con il blocco delle esportazioni verso i paesi rimasti neutrali, gli Stati Uniti costrinsero Svezia, Norvegia e Olanda a rinunciare ad ogni ambiguità commerciale che potesse favorire in alcun modo l'economia degli Imperi Centrali. L'ingresso degli Stati Uniti in guerra permetteva poi al Governo americano di gestire direttamente le forniture belliche ai governi amici e di fornire le coperture finanziarie per l'acqusisto delle merci e delle armi.

Ulteriori approfondimenti: Il corpo di spedizione americano in Europa

 

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