La Grande Guerra 1914-1918

 

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LA GRANDE GUERRA
DELLE DONNE
Rose nella terra di nessuno

Alessandro Gualtieri

Mattioli 1885

La Grande Guerra delle donne

Un mondo in guerra al femminile, donne coinvolte e scagliate nel conflitto sociale generatosi lontano dalle trincee vere e proprie, ma pur sempre in prima linea, in quel grande campo di battaglia e dolore che fu il “fronte interno”. Madri, mogli, fidanzate e figlie trovano degno monumento ai posteri in quest’opera di Alessandro Gualtieri.

La grande guerra delle donneUn ricerca che parte dalla mortificante considerazione ottocentesca della donna, valutata come schiava, fattrice, oggetto di piacere a pagamento, alla stregua di un bene di consumo deperibile e sacrificabile, ininfluente ai mutamenti socio-politici di nazioni pur ormai evolute dell’Europa post risorgimentale. Alla rivalutazione dell’essere femminile contribuisce notevolmente la Grande Guerra, conflitto mondiale che per la sua globalità coinvolse i continenti e le relative popolazioni, nel senso più esteso del termine.

Se ad imbracciare le armi e a decidere le strategie militari fu il sesso forte, a combattere per sopravvivere lontano dagli scoppi vennero lasciate schiere di donne, senza alcun ordine militaresco se non quelli dettati dal buon senso e spirito di conservazione, con generosità ed altruismi quotidiani, epici e stoici al contempo, tuttavia mai citati sui bollettini di guerra o nei diari reggimentali. Ampia letteratura viene da decenni pubblicata sulle gesta eroiche dei corpi militari, l’interesse degli storici mira spesso a fatti eclatanti che hanno reso immortali valorosi combattenti. Eppure gli “Kajserjager” austriaci o i “tommies” inglesi e i “boches” tedeschi non erano orfani, né robot clonati su scala industriale per combattere e morire. Li univa al mondo civile il labile ma necessario cordone vincolato alla famiglia, legami mantenuti saldi nonostante la censurata corrispondenza postale, espressa purtroppo con concetti che l’analfabetismo latente malamente avrebbe mischiato al desiderio di ricongiungimento fisico.

Crocerossina e Alpino in un punto di ristoro ferroviarioLa Grande Guerra delle Donne” spiega questa realtà, tuttavia l’autore non si ferma a trattare soltanto quel genere umano al femminile che ha subito il conflitto, poiché egli punta a documentare come e quanto nel corso della guerra le donne si siano anche rese protagoniste attive e insostituibili, dallo spionaggio al corpo sanitario, dall’industria bellica al pubblico impiego, arrivando a meritarsi talvolta il grado di “soldatesse”. Vero è che su di loro ricadde l’onere di sostituire la massa maschile mobilitata. Nei vari capitoli, quindi, è espresso il lungo e travagliato iter dell’emancipazione femminile, conseguita curando i feriti tra le fila della Croce Rossa, scrivendo lettere appassionate ai soldati in prima linea, soddisfando i bassi istinti maschili tra le lenzuola dei bordelli.

Alessandro Gualtieri è un appassionato storico e ricercatore milanese che da anni studia assiduamente la Prima Guerra Mondiale a livello internazionale. Nel 2010 ha pubblicato “La Battaglia della Somme” e “Verdun 1916”, mentre nel 2011 ha rilasciato un'esclusiva produzione editoriale sulle battaglie di Ypres. Grande esperto del Fronte Occidentale e di quello Italiano, l'autore ha recentemente partecipato al convegno "La Grande Guerra in Italia, rappresentazione e interpretazione" che si è tenuto all'Università di Oxford, nel Regno Unito.

Su questi e tanti altri fronti fu impegnata la donna che oggi siamo abituati a vedere con mansioni di docente, impiegata, operaia specializzata, medico e tanto altro. Una evoluzione sepolta sotto secoli di soprusi, ma per il cambiamento radicale è bastato l’arco temporale di due guerre mondiali. Ci sono voluti i pianti delle madri, miliardi di lacrime per milioni di Donne in fabbriza durante la Grande Guerrafigli caduti, linfa troppo amara per lenire il grande dolore procurato da un funerale a volte nemmeno celebrato, giacché tanti morti scomparvero nell’impeto della battaglia, dilaniati dalle granate o sepolti sotto impietose frane in alta montagna. A quelle genitrici, mogli, amanti e sorelle fu concesso solo di piangere una foto in bianco e nero, e di ricordare e soffrire davanti alla simbolica bara del Milite Ignoto.

Per tutte pianse Maria Bergamas, prescelta per patire pubblicamente davanti al feretro del caduto senza nome, tumulato tra i bianchi marmi del Vittoriano a Roma. Per l’ennesima volta una donna dunque, chiamata a chiudere il capitolo che l’irrazionalità dell’uomo aveva aperto; incarico gravoso e palesemente strumentalizzato da una ideologia politica che da lì a poco avrebbe dimostrato di non aver fatto tesoro delle tante croci piantate su Ossari e cimiteri di guerra.

Un plauso pertanto a quest’opera letteraria, sempre attuale e, ahinoi, quotidianamente da aggiornare, che non può essere eletta ad epilogo e cronistoria del calvario femminile mondiale, poiché la si dovrà aggiornare ogni qual volta una vittima al femminile sarà oggetto di prevaricazioni e violenze giustificate persino da da una divisa, una barbara violazione dei confini geografici, o sotto la minaccia di un’arma.

“LA GRANDE GUERRA DELLE DONNE - Rose nella terra di nessuno ", edito da Mattioli 1885, è inserito nella collana Archivi Storici diretta da Mario Bussoni.

Il volume di 128 pagine ( 16 Euro) ed è disponibile in tutte le migliori librerie o su:

Mattioli 1885

www.alessandrogualtieri.com

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