SCOMPARE MARIO RIGONI STERN
(un articolo esclusivo sulla vita e le opere del grande scrittore italiano,
a cura di Giovanni Dalle Fusine)
«Io la terra trentina l’ho amata fin dalle elementari, attraverso una canzone che ci faceva cantare ogni mattino la maestra. Era la canzone del cieco di guerra sull’Ortigara, che guardava Trento da lontano. Non poteva vederla, ma oltre le cime la indovinava, la sognava.»
Mario Rigoni Stern, 1921-2008 |
Mario Rigoni Stern Guerra e pace, la vocazione di uno scrittore
Se n’è andato come voleva, lontano dai clamori, nel silenzio attonito di milioni dei suoi lettori. Tra le sue ultime volontà c’era la richiesta di tener fuori il mondo dal lutto famigliare, ogni attestato di cordoglio è quindi giunto tardi sull’evento funereo, tanto che mentre le agenzie stampa lanciavano comunicati sulla dipartita, la pioggia ticchettava già sulla terra che copriva la sue spoglie. Esequie in sordina per il “Mario nazionale”, il reduce della Russia, il cantore poeta di boschi e animali selvatici, l’alpino che aveva 1000 cose da ricordare. È morto forse come avrebbe sempre voluto vivere, lontano dai clamori, dai flash fotografici e dalla risonanza che ogni pubblicazione puntualmente suscitava. Un dispetto ai suoi conterranei o ai mass-media? Non lo sapremo mai. Per redigere le ultime volontà Rigoni Stern ha impiegato 50 anni, pagine e pagine di memorie, racconti di caccia, botanica e ornitologia, di guerra e di pace. Tra i tanti titoli è celato il messaggio che lascia ai posteri, e i lettori diventano inconsapevolmente gli esecutori testamentari. Difficile capire quale fosse il vero Mario Rigoni Stern, se quello partito volontario per il corso sottufficiali degli alpini, quando già l’eco della guerra s’era sparsa lungo le amene valli altopianesi, oppure il “Konrad Lorenz nostrano” con la tessera di anziano iscritto alla CGIL. Se lo “scrittore non di vocazione” come lo definì Elio Vittorini nel 1953 nella prefazione al “Sergente nella neve”, o lo storico diarista della Seconda Guerra Mondiale, se l’incallito cacciatore che inseguiva il lepre per lunghe ore, o il paladino difensore degli animali. Tante le tante incognite legate a questo personaggio dal carisma indiscusso, dalla semplicità saggia e disarmante, la cui notorietà letteraria metteva soggezione a qualunque “forestiero” si presentasse alla sua casa per un autografo. Il dualismo umano, si sa, è da secoli materia di studio, Mario ha avuto la fortuna di poter disporre di 86 anni per maturare la sua personalità. Passivamente o attivamente ha forgiato il suo essere entrando con impeto nella storia del mondo, per abbandonarlo in punta di piedi salutato solo da stretti famigliari. Stando alla legge fisica che governa e muove il mondo, sorge lecita la domanda su cosa sarebbe stato Rigoni Stern senza la Campagna di Russia, senza l’internamento in un lager nazista, senza quel suo stupendo altopiano a cui tanto ha attinto per compilare i racconti. Dove la causa e quale l’effetto? Ma con la mesta riverenza che ci coglie quando perdiamo un amico a cui dobbiamo molto, chiediamoci anche cosa saremmo stati noi se non avessimo mai potuto godere delle sue bellissime opere?
Mario Rigoni Stern, terzo di sette fratelli, era nato ad Asiago in provincia di Vicenza il primo novembre 1921. Nel 1938, entra alla Scuola Militare d’alpinismo di Aosta e, più tardi, combatte come alpino, nel battaglione Vestone, in Francia, Grecia, Albania, Russia. Fatto prigioniero dai tedeschi quando l’Italia firma l’armistizio è trasferito in Prussia orientale. Rientra a casa, a piedi, il 5 maggio 1945. Trascorre i primi anni di pace recuperando il materiale belli abbandonato sui suoi monti dalla Grande Guerra. “ L’uomo dell’Altopiano” non si muove più dal suo paese natio, dove dimorò nella casa da lui stesso costruita; trovato impiego al catasto comunale fino al 1970, si dedicò interamente al mestiere di scrittore. |
Stern ha collaborato con «La Stampa», per la quale ha scritto brevi racconti, oltre a dedicarsi a studi storici, tra cui il recente volume "1915/1918. La guerra sugli Altipiani".
Tra due guerre e altre storie riunisce cinquattotto storie scritte tra il 1975 e il 2000. Una buona parte di questi racconti è apparsa nel 1989 nella collana Terza Pagina del quotidiano torinese sotto il titolo di "Il magico Kolobok". Innumerevoli sono poi le sue prefazioni e introduzioni ad opere letterarie di svariati autori italiani e stranieri.
Le parole di Mario Rigoni Stern
Ad un giornalista della Rai, Andrea di Consoli, che lo intervistava a Recanati disse:
“I russi stavano attaccando. Avevo la responsabilità di 70 uomini. Li ho riportati vivi in Italia. E’ stato il più grande capolavoro della mia vita. C’era un sergente che ricevette una lettera dalla sua fidanzata. Eravamo sul Don. Nella lettera la fidanzata gli diceva di non amarlo più, e di aver trovato un altro uomo. Dopo aver letto questa lettera il sergente fece azioni di guerra disperate. Cercò la morte. L’ha cercata con tutto se stesso, la pallottola che lo ha ucciso. Si chiamava Achille, quest’alpino. Lui almeno è morto per amore. Noi, per quale amore siamo morti noialtri?"
Dopo la ritirata c’è stata la prigionia in Austria, nel 1944, in una miniera di ferro. Disse ancora Stern: “era quasi bello stare in miniera, dopo la guerra, ma è stato anche duro, con quel poco che ci davano”; poi vennero i libri con Einaudi, ma anche l’impiego come diurnista di terza categoria presso l’amministrazione finanziaria dello Stato, e poi la famiglia, la moglie, i tre figli, le passeggiate nei boschi, “fare legna”.
Riguardo al concetto della morte Rigoni Stern era lapidario: “I giovani muoiono meglio dei vecchi, perché i giovani hanno tanta vita. I vecchi, invece, sono attaccati fino alla fine all’unico barlume di vita che rimane”.
La nomina a senatore a vita: "ma per carità - conclude - staccarmi dalla mia terra...” |
Bibliografia essenziale di M. Rigoni Stern
Il sergente nella neve
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Mario Rigoni Stern, Hermann Heidegger. Ritorno sul fronte
Transeuropa (Massa)
Stagioni
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Le vite dell'altipiano. Racconti di uomini, boschi e animali
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Alpini. Ortigara & dintorni
Rela Enzo; Rigoni Stern Mario, Priuli & Verlucca
Amore di confine
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Tra due guerre e altre storie
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Uomini, boschi e api
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Arboreto salvatico
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Geometrie di civiltà. Gli urogalli di Bolley
Rigoni Stern Mario, Museo Naz. della Montagna
Quel Natale nella steppa
Rigoni Stern Mario, Interlinea
Racconti di guerra
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Sentieri sotto la neve
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Stagioni
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Le stagioni di Giacomo
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Storia di Tönle-L'anno della vittoria
Rigoni Stern Mario, Einaudi
L'altipiano. Un posto per gli uomini
Rela Enzo; Rigoni Stern Mario; Kezich Giovanni, Priuli & Verlucca
Aspettando l'alba e altri racconti
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Il bosco degli urogalli
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Il libro degli animali
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Parole sulle pietre. La grande guerra sull'altipiano di Asiago
Chiesa Antonio; Rigoni Stern Mario, Accademia Olimpica
Quota Albania
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Il sergente nella neve-Ritorno sul Don
Rigoni Stern Mario, Einaudi
L'altipiano delle meraviglie
Costa Roberto; Rigoni Stern Mario, Magnus
Aspettando l'alba. E altri racconti
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Compagno orsetto
Rigoni Stern Mario, Einaudi Ragazzi
Storie dall'Altipiano
Rigoni Stern Mario, Mondadori
L'ultima partita a carte
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Inverni lontani
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Arboreto salvatico
Rigoni Stern Mario, Einaudi
Cansiglio. Il bosco dei Dogi
Roiter Fulvio; Rigoni Stern Mario, Vianello Libri
Amore di confine
Rigoni Stern Mario, Einaudi |
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