Fuochi Incrociati
Il freddo di quelle montagne,
lungo le trincee,
rimbomba
anche nell’animo.
Non cola soltanto sudore
sulle tue tempie.
Sono gocce di paura,
tremenda inquietudine
mentre i tuoi occhi
cercano altri occhi,
mentre i tuoi sensi si
acutizzano nella disperata ricerca
di un attimo di pace.
Una ingiallita foto nella mano
e una pesante lacrima che scende a fatica.
In quei posti, in quei rifugi,
sotto quella pioggia di piombo,
la pace si compra con la guerra.
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Vi chiedo una mano
Avevo tanti colori impressi nella mia mente,
una gamma cosi favolosa di luci e varietà.
Da troppo tempo non vedo altro che grigio…
il grigio dell’aria satura di polvere da sparo,
il grigio dell’acciaio di mezzi abbandonati,
il grigio di un elmetto forato,
il grigio fumo di sigaretta tenuta con mano pesante…
il grigio scintillare della canna di un fucile
pronta a gridare il suo odio.
Non capisco se sia più lacerata la mia uniforme
o la mia idea che ho della vita.
Mi hanno spedito quaggiù
con l’idea che essere un soldato sia solo gloria,
valore e onore…
Io avverto nostalgia e voglia di casa.
Vorrei scrivere una lettera
ma tremo cosi tanto che a fatica riesco a stare nascosto
in questa buca di fango puzzolente e angusta.
Ho voglia di dormire..
ma la paura di essere sorpreso mi fa sbarrare gli occhi.
Avverto dei passi, mi preparo al peggio…
Passo la pistola da una mano all’altra,
mi accorgo di avere solo un proiettile…
non mi resta che stabilire se è per il mio nemico
o se rivolgere il colpo verso me stesso. |