La Grande Guerra 1914-1918

 

 

LE ARMI DELLA GRANDE GUERRA

FUCILI - PISTOLE - GAS - LANCIAFIAMME - BOMBE A MANO
BAIONETTE - CARRI ARMATI - - MORTAI DA TRINCEA - MAZZE FERRATE

I FUCILI

Cartucce di fucili della Grande GuerraIl fucile fu indubbiamente l’arma piu’ utilizzata e preferita durante tutto il corso della Grande Guerra, nonostante le numerose innovazioni belliche quali I numerosi tipi di granate, i gas, i carri armati, e mortai, ecc.

Mentre la gran parte delle armi piu’ potenti risultava particolarmente scomoda e poco maneggevole, soprattutto durante gli attacchi (si pensi alle pesanti mitragliatrici, ad esempio), il fucile permetteva maggior liberta’ d’azione offensiva e, unito alla baionetta, diventava anche indispensabile in occasione del “corpo a corpo”. Le pistole dal canto loro, venivano distribuite soltanto agli ufficiali, pertanto il fante tradizionale si trovava sempre in compagnia del fidato moschetto, in qualsiasi situazione d’attacco o difesa.

L'EREDITA' DI FINE '800

Nel momento in cui la Francia introdusse la polvere senza fumo (nitrocellulosa Vielle, 1885) tutti gli eserciti maggiori provarono un senso d'angoscia: la maggior potenza militare del mondo, o così si credeva, faceva un balzo in avanti tale (in effetti il maggiore nella storia delle armi da fuoco fino ai nostri giorni) che bisognava subito correre ai ripari: soprattutto dato che un tal mezzo era nelle mani di un Paese agitato da un minaccioso revanchismo. Tecnicamente si trattava di questo:

1) con la polvere senza fumo la fanteria diventava quasi invisibile (tuttavia va detto che la Vielle veniva impiegata, con totale incongruità, da soldati con vistosissime braghe rosse) e poteva mirare senza essere accecata del proprio fumo;

2) con tale polvere era possibile diminuire notevolmente il calibro. Col minor calibro era possibile portare più cartucce e si apriva una pratica possibilità di dare a tutti i fanti un'arma a ripetizione, plausibile solo per delle elites nel caso di armi a polvere nera;

3) il maggior contenuto energetico del nuovo propellente, e la maggior controllabilità della sua combustione avrebbero permesso: di contenere le dimensioni del bossolo e di aumentare notevolmente sia la potenza di penetrazione sia la gittata utile del fucile;

4) le pochissime fecce di combustione della nuova polvere consentivano lunghi periodi di fuoco senza la necessità di pulire l’arma, pertanto era possibile aumentare la cadenza di tiro delle armi, aumentare l’efficienza e l’affidabilità delle armi stesse

Si vede di qui che veramente una singola invenzione rivoluzionava in brevissimo tempo, in modo mai veduto fin allora, i metodi di far la guerra. Neppure la polvere nera ottenne tanto subito (alla lunga anche di più) perché il mondo tecnico non l'adottò con altrettanta rapidità per ragioni evidenti (si pensi allo sforzo effettuato nel tardo medioevo per la produzione di grandi quantità di salnitro!). Ma alla fine del secolo scorso si sapevano produrre l'acido solforico e quello nitrico e si poteva passare, di colpo, alle nuove tecnologie. Ciò avvenne e la Prima Guerra Mondiale ne diede tragica testimonianza.

LE PRESTAZIONI

Il caricatore di un fucile Lee-Enfield britannicoAnacronisticamente i modelli di fucili e le relative tecnologie impiegate per la loro produzione non variarono minimamente durante tutto il corso del conflitto, mentre per ogni altro tipo di arma la sperimentazione e l’innovazione non venne mai a mancare. Questo chiaramente è dovuto al fatto che allo scoppio delle ostilità già tutti i paesi coinvolti nel conflitto avevano adottato armi molto moderne che sfruttavano i vantaggi della polvere senza fumo.

Un fattore importante nella valutazione delle prestazioni di ogni singolo modello, per ogni esercito, era senza dubbio la capacita’ dei caricatori, all’epoca realizzati in “gabbiette” (semplici vaschette senza involucro esterno) o “serbatoi” (i primi veri contenitori per i proiettili, ricavati da un unico blocco di metallo). Tuttavia, era il singolo tiratore a fare la differenza, una volta acquisita la necessaria dimestichezza e familiarita’ con l’arma. I soldati professionisti inglesi, all’inizio della Grande Guerra e anche prima, riuscivano a sparare quasi 15 colpi al minuto con i loro Enfield, ma in generale la truppa reclutata tra i civili di tutte le nazioni in guerra, non riusci’ mai a spingersi oltre un massimo di 12. La precisione del tiro e della relativa gittata variava fondamentalmente in base a due fattori: quello costruttivo, intrinseco del fucile, e l’eventuale riscaldamento della sua canna.Cartucce Steyr-Mannlicher


L'AMICO DEL CECCHINO

Cecchino ingleseLa figura del tiratore scelto, poi ribattezzato “cecchino” in Italia (probabilmente dalla storpiatura di Francesco Giuseppe in “Cecco Beppe”), assunse grande importanza non appena la guerra di movimento lascio’ spazio a quella di posizione, in trincea. Si trattava comunque di una semplice importanza tattica, in quanto lo stillicidio giornaliero di vite spezzate dall’implacabile grilletto dei cecchini non avrebbe mai potuto cambiare le sorti del conflitto, ma l’effetto di logoramento morale sulle truppe era comunque notevole.

Ciononostante, da qualsiasi postazione o trinceramento era d’uopo aspettarsi il tiro attento e quasi infallibile dei tiratori scelti che, a volte semplicemente per noia, continuavano a rincorrere bersagli umani per ore ed ore. Quale miglior strumento di morte se non il fucile dunque, per accompagnare questa spietato tiro al bersaglio?

Nacquero dunque versioni rivedute e modificate dei normali fucili d’ordinanza, adattate a questo scopo . All’epoca l'utilizzo di strumenti ottici sulle armi era già diffuso (specialmente in ambito civile per la caccia) - le armi che presentavano particolari eccellenze nelle tolleranze della produzione venivano selezionate e dotate di ottica rigorosamente negli stabilimenti militari (solo gli italiani ebbero assai poche, pochissime armi dotate di cannocchiale).

Apparirono quindi i primi sistemi di mimetizzazione e molti ingegnosi modi di nascondersi e scomparire virtualmente nel caos del campo di battaglia (tronchi d’albero, cespugli, casematte, ecc.).Va da se’ l’impatto psicologico e le ripercussioni di questo nuovo e particolarmente crudele modo di fare la Guerra: i soldati non si sentivano sicuri neanche in trincea, dove il possible fuoco di un cecchino li costringeva a camminare a testa bassa e a percorrere di corsa ed affannosamente ogni sentiero o camminamento allo scoperto.

PRESTAZIONI A CONFRONTO

Paese
Sistema
Capacità serbatoio
calibro (mm)
V. (m/s)
Cartucce sciolte
Lunghezza (cm)
Anno adozione
Austria
Mannlicher
5
8
620
si
127
1895
Canada
Ross
10
7,7
744
si
113
1905
Francia
Lebel
8
8
726
solo
131
1886
Germania
Mauser
5
7,92
755
si
125
1898
Giappone
Mauser Arisaka
5
6,5
732
si
130
1905
Inghilterra
Lee
10
7,7
744
si
113
1902
Italia
Mannlicher Carcano
6
6,5
700
no
129
1891
Russia
Mosin Nagant
5
7,62
768
si
132
1900
Svizzera
Schmidt Rubin
6
7,5
830
si
131
1904
USA
Mauser
5
7,62
863
si
110
1903

LE ARMI DELLA GRANDE GUERRA
Approfondimenti Multimediali

LaGrandeGuerra.net